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domenica 30 dicembre 2018

Perchè alle donne non va giù il Viagra?

PERCHE' ALLE DONNE NON VA GIU' IL VIAGRA?
WHY DO NOT WOMEN TOLERATE VIAGRA?
(Versione italiana + English Version)
(tempo di lettura 1 minuto)


Non vedo perché si debbano prendere in giro, o denigrare addirittura, gli uomini che adoperano i coadiuvanti sessuali (Viagra etc) altrimenti noti come pillolette. Ovviamente non parlo di me, ma del mio amico. Quello stesso amico ormai famoso a cui passo i filmini osé (dopo averli visionati per essere sicuro di passare roba buona -per me l'amicizia è sacra) e di cui parlo spesso al mio farmacista quando manifesta problemi un po' particolari quali disfunzioni erettili (oddio, si può dire questa parola all'ora di pranzo di una domenica?), emorroidi, herpes, lebbra etc.

Tornando alla pilloletta blu, essa non è illegale. Quindi una donna che si lamenta del suo utilizzo mi sconcerta. Sarebbe come se un tifoso da curva ce l'avesse coi calciatori per i quali tifa per il fatto che, da un po' di tempo in qua, hanno autonomamente deciso di andare in ritiro ogni giovedì per preparare al meglio il match della domenica e, da quando lo fanno, giocano meglio e vincono spesso.
Voglio dire: se la pilloletta aumenta la performance, o addirittura la garantisce, la donna (o l'uomo: qui in fatto di sesso abbiamo idee aperte, lo sapete) che direttamente ne beneficia perché mai dovrebbe lamentarsene?
Diversa cosa sarebbe se i calciatori si dopassero, questa pratica è illegale. Oltre ad essere eticamente un po' schifosetta, potrebbe inoltre portare a conseguenze pratiche negative. Ma il Viagra per ora è lecito.

Ma perché scrivi di queste cose, Mauro? Che, tanto tanto...
No, tranquilli. E' che ho un amico che...

-

Why do you make fun of, or even denigrate, the men who use sexual adjuvants (Viagra etc), otherwise known as "pillolette"? Obviously I'm not talking about me, but about my friend. That same famous friend to whom I give many porn movies (after viewing them to be sure it's good stuff -friendship is sacred, you know) and of which I often talk to my pharmacist when he shows problems a little bit particular as erectile dysfunction (oh God, can I write this word at lunchtime, on Sunday?), hemorrhoids, herpes, leprosy.

As for the blue pill, it is not illegal. So a woman who complains if a man use this pill baffles me. It would be as if a football fan had it with the players of his favorite team for the fact that they have independently decided to go on a retreat every Thursday to better prepare the Sunday match and, since they do, they play better and they often win.

In short: if the pill increases the performance, or even guarantees it, why does the woman (or the man: here in terms of sex we have open ideas, you know) that directly benefits of it complain?
It would be different if the players were doped, this practice is illegal. Besides being ethically a bit reprehensible, it could also lead to negative practical consequences. But Viagra is legal for now.

But why do you write about these things, Mauro? Maybe you...
No, do not worry. The fact is that I have a friend who ...

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venerdì 28 dicembre 2018

Adesso i violenti degli stadi tremeranno di paura!

La serie A non si ferma, dice. (giusto)
E' la nostra risposta ai violenti, dice. (boh)
Secondo me i violenti da domani avranno paura.
"La serie A non si ferma, hai sentito? Siamo fritti!" "E adesso? Come facciamo???"

I violenti se ne fregano delle squalifiche del campo, della chiusura della curva e delle partite perse a tavolino. Non tengono alla squadra, altrimenti non farebbero quel che fanno. Non sono tifosi. Sono delinquenti con una sciarpetta colorata al collo. E con il vuoto in testa. Tifoso sono io. Vediamo di non offendere, ok?

La risposta ai violenti si dà individuandoli e punendoli con ferocia. Punendo loro, non altre migliaia di persone che erano allo stadio o a casa e che non c'entrano nulla.
E impedendo per tutta la vita l'ingresso negli stadi ai delinquenti.

Due match a porte chiuse? Un altro a curva chiusa?
Ahahahaha.
E perchè non 10 punti di penalità all'Inter?
E perchè non l'obbligo, per l'Inter, di giocare le prossime 15 gare in 5 contro 11 e con le mani legate dietro la schiena?

In questo modo un delinquente uccide un tizio e tu punisci centinaia di migliaia di innocenti che tifano per la squadra i cui colori sono sulla sciarpa che il delinquente portava al collo.

Ma davvero non vi rendete conto dell'estrema idiozia di tutto questo?

Il resto è fuffa.
E la pena che fate.

#internapoli

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giovedì 27 dicembre 2018

Cori razzisti

Premesso che sono contrario a sospendere partite per cori razzisti e non perché io sia razzista (...) ma perché farlo è dare in mano a quattro idioti un potere immenso e perché io non voglio pagare il prezzo di boiate altrui (se tu violi una regola tu paghi, non io e altre decine di migliaia di tifosi);
premesso che un coro non è una coltellata e qui in Italia nemmeno si fa molto per chi entra con le lame in uno stadio o per chi beccato una volta poi lo può rifare tranquillamente;
faccio umilmente notare che mesi fa durante Samp Napoli un coro della nostra gradinata (fra l'altro in risposta a coro odioso dei napoletani) ha provocato la sospensione del match (caso piu' unico che raro in Italia), mentre ieri sera tre volte Ancelotti ha chiesto la sospensione e tre volte questa gli è stata negata, e poi Koulibaly, ammonito un po' così, prende il secondo giallo anche per il nervosismo, pare.
E' il solito discorso. Regole stupide e, comunque, assenza di uniformità nell'applicarle. Ai margini dell'Impero valgono di più, diciamo.
#internapoli

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venerdì 21 dicembre 2018

Il giochino delle opposizioni e dei media di servizio

Funziona in questo modo.

I partiti, chi più chi meno, nei decenni scorsi, hanno fatto le cose peggiori, governando male o per niente, rubando, intrallazzando, facendosi opposizione a vicenda per finta, distruiggendo i diritti sociali e del lavoro, cercando pure di stravolgere la Carta e, andando ancora più indietro, confezionandosi leggi su misura e organizzando cene eleganti. Hanno stipulato contratti di ogni tipo legandosi mani e piedi con penali e simili, hanno forzato all'inverosimile le procedure parlamentari e depresso il funzionamento di scuola, giustizia, sanità, ricerca etc., facendosi inoltre spesso ridere dietro nei consessi internazionali.

Oggi, se chi governa (da pochi mesi) non riesce a fermare tutti questi treni lanciati verso il nulla, la colpa, secondo questi soloni da baretto sotto casa, non è di chi li ha fatti partire per puro calcolo personale o assoluta idiozia politica, ma di chi se li ritrova adesso belli lanciati e, pur provandoci, si trova spesso nella situazione di non poterli disattivare del tutto (vedi Tap e F-35, due esempi su tutti).

E naturalmente se non ci riescono si dimostrano incoerenti rispetto a quando facevano fuoco e fiamme contro chi li metteva in piedi; seguono video e interviste d'epoca che hanno lo scopo di "sputtanare" il grillino di turno.

Questo è il giochino della ridicola opposizione che abbiamo oggi e dei media che sbavando allegramente le carezzano le terga.

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mercoledì 19 dicembre 2018

Ideale e Reale

(tempo di lettura 1 minuto; 5 se nel frattempo whatsppate con la tipa del quinto)

Dai #5stelle molti si aspettano grandi cose, financo miracoli (fare dell'Italia un paese civile: anche un semidio suderebbe parecchio e forse rinuncerebbe, e i pentastellati sono molto lontani dalla semidivinità, sebbene appaiano quasi marziani specie se rapportati alle schifezze da cui veniamo...). Anche io me le aspetto.
Ma sono realista.

So che governano con chi frena e frena. E con chi ha dietro il vecchio che striscia.
D'altra parte la colpa è nostra: abbiamo votato bene ma non benissimo. E dato fiducia per anni e anni (voi, non io, sia chiaro) a Papi e Renzi e simili (smetto perché mi vien da ridere).

L'importante, secondo me, calandosi nella realtà, è:
a) non avere al governo (perlomeno non direttamente) Papi, nazisti e renziani (non li accomuno eh, sia chiaro, è un elenco; non hanno molto in comune (Papi e Renzi nemmeno poco...), ma una cosa sì: essere per quanto mi riguarda una rovina per il nostro paese); b) avere comunque al governo, sia pure in coabitazione forzata (regolata da contratto e garantita da un premier sorprendente), una forza che sta provando davvero a fare qualcosa di nuovo e a mantenere le promesse laddove possibile (inaudito), avendo tutti contro; e poi, comunque, una forza non di cambiamento, o semmai di cambiamento lievissimo (ma più interessata a raccogliere frutti a giugno), ma che per ora si dimostra leale.

Mi accontento, dite?
No, il fatto è che calo l'ideale nel reale, poi lo asciugo e prendo quel che resta.

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sabato 15 dicembre 2018

Il mio sosia - My double

IL MIO SOSIA
MY DOUBLE
(Ita + Eng)

Questa mattina per la terza volta in tre anni mi hanno detto: Ehi, ti vedo spesso a Massa, la sera.
E io: uh?
Sì, insomma, la notte.
Alla mia faccia un po' così, lasciano perdere. Io non abito a Massa, difficile ci sia la sera, molto difficile la notte.

Quindi esiste un tizio che vive la notte, a Massa. E che dovrebbe essere pure un tipo sciolto, che si fa ricordare e, pare, questo me l'ha detto una, che ci sappia fare con le femmine.
Ma, dico io, in quanti siamo?

Tempo fa in un'altra città al bar mi chiamano professore.
E io: uh?
La barista mi dice che c'è un tale identico a me che fa il prof e gira con la cartelletta e con la barba come me. Dico che io non sono prof. Dice lei, un bell'uomo. Dico io: non ne dubito...

Stai a vedere che tra viveur e playboy o professori belli e impossibili qui l'unico idiota, tra i sosia, sono io.


(fonte immagine: filmtv punto it )
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This morning for the third time in three years a guy tells me me: hey, I often see you in Massa in the evening.
And me: uh?
Yes, in short, at night.

I look at you without speaking and everything ends. I do not live in Massa, I'm unlikely to be in Massa in the evening, then we do not talk about being there at night.

So there is a guy who has a wonderful nightlife, in Massa. And this guy should be a cheeky guy, a guy who leaves a trace of himself and, it seems, a woman told me, he's good at women...
But how many are we in the world, made like this guy?

Some time ago in another city, at the bar, they call me "professor".
And I: boh.
The bartender tells me that there is my double, a professor who has a folder and a beard like mine.
I say that I am not a professor.
She sighs: a handsome man...
I say: I do not doubt it ...

I am in doubt... between rakes and playboys or beautiful and impossible professors, here the only idiot, among my lookalike, it's me, maybe.

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giovedì 13 dicembre 2018

Educare un figlio e altre missioni impossibili - Educate a child and other impossibile missions


Un figlio è creta nelle tue mani.
Se ti impegni e cerchi di educarlo al Male (es: farne un piccolo nazista) hai ottime probabilità di riuscire: hai potere assoluto su di lui, sin dal primo istante di vita, puoi condizionarlo in maniera naturale e profonda e senza forzature educarlo ai tuoi infimi valori, e può diventare meglio (cioè peggio) di quel maiale di Hitler, tanto per citare uno dei suini del mondo nazi.
E stai sicuro che se ci provi avrai successo 9 volte su 10 se non di più.

Se invece cerchi di fornirgli un'educazione esemplare, da cittadino del mondo responsabile e attento, ricca di valori positivi, basata su un'etica di tutto rispetto, stai tranquillo che anche se ti sforzi come non mai le probabilità di successo, pur non essendo basse (gli sforzi spesso premiano, inutile fare i disfattisti) sono inferiori.
In sintesi, è più facile che tu riesca nel tuo intento se educhi al Male che se educhi al Bene.

Forse perché Male e Bene sono entrambi dentro di noi e il Male, si sa, è più abile a proporsi?
Non so, ma i fatti dicono questo.
La via del Bene è meno gradevole a prima vista, ecco perchè spesso si prende l'altra, che sovente si presente in discesa, o si traveste da scorciatoia, e in ogni caso seduce l'occhio giovane e spesso confonde anche quello non più giovane.
In estrema sintesi: ti sbatti vent'anni per fare di tuo figlio un Martin Luther King e ti ritrovi facilmente in casa un incrocio tra un teppista e un delinquente, o tra uno strangolatore di Boston e un mostro di Firenze. Comunque, spesso, uno che ti vede come avversario, quando va bene.
Così vanno le cose.

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A son is clay in your hands.
If you try to educate him to evil (ex: make him a small Nazi) you have a good chance of succeeding: you have absolute power over him, from the first moment of his life, you can condition him in a natural and deep way and you can educate him, without forcing, to your lowest values, and he can become better (that is worse) of that pig of Hitler, just to mention one of the pigs of the Nazi world.
And be sure that if you try, you'll be successful 9 times out of 10 if not more.

If, on the other hand, you try to provide him with an exemplary education, as a responsible and attentive citizen of the world, full of positive values, based on a respectable ethic, the chances of success, although not low (efforts often reward, I do not want to be a defeatist) are inferior.
In short, it is easier for you to succeed if you educate your son to the Evil than if you educate him to Good.

Perhaps because Evil and Good are both within us and Evil, you know, is more able to propose yourself?
I do not know, but the facts say this.
The way of Good is less pleasant at first sight, that's why we often take the other, which is often skilled in appearing a descent or shortcut, and in any case seduces the young eye and often confuses the less young eye.
In a nutshell: you work hard twenty years to make your son a Martin Luther King and you easily find a cross between a thug and a delinquent, or between a strangler from Boston and a monster from Florence. However, often, a child who sees you as an opponent, when all is well.
That's the way things are.

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martedì 11 dicembre 2018

Cani brutti e cani belli - Ugly dogs and beautiful dogs


(Versione italiana e English version -
Sorry if my English is under par)

(tempo di lettura: più o meno quello che impiegate a chiamare in causa tutti i santi del paradiso quando il vostro cane vi costringe a raccogliere quella cosetta molle e puzzolente sotto la pioggia improvvisa di un qualunque giorno di merd@. Ma leggendo questo testo vi divertite di più, non vi bagnate -a meno di non essere tipi molto sensibili...- e non vi sporcate, oltre al fatto di non rischiare il vostro posto al sole ultraterreno per il fatto di elencare i citati santi e santissimi).
(Non si consiglia la lettura prima del caffè mattutino)

-
C'è gente che finisce per assomigliare al proprio cane, alla lunga.
Lo so, non è originale come constatazione, se ne è già scritto tanto.
E' scientifico pensarlo? Forse no.
D'altra parte sono scientifici gli oroscopi? No. Eppure molti di voi ci credono. O comunque li leggete perché non si sa mai cosa può accadere o non accadere se non li leggete: un misto di superstizione e curiosità, oltre alla necessità di leggere qualcosa che non sevizi troppo i rari neuroni già attivi al risveglio, magari prima del caffè.

Dicevo del cane. Io lo noto spesso. Non il cane, ma quel che ho accennato sulla tendenza del padrone ad assomigliargli...
Lo noto soprattutto se il cane ha un muso non proprio carino. Sbaglio io?
In altre parole: se il cane ha un musetto carino, difficilmente il padrone tende ad assomigliargli, nel tempo: se è brutto, resta tale. Il padrone, intendo. E in genere i padroni brutti sono quelli che meno spesso raccolgono gli escrementi del loro tiranno peloso: quindi oltre che brutti sonon pure stro**i. Se è bello, resta bello. Perchè anche se il cane è bello, un essere umano bello preferisce essere bello come un essere umano e non come un cane: direi che la cosa si comprende, vero?

Se il cane invece ha un grugno che non si può vedere, o che pare sempre incarognito, o proprio asimmetrico e schifosetto di suo, alla lunga tu vedrai che il padrone assume la stessa "aria", vale a dire la stessa espressione facciale, potrei dire la stessa allure (nel senso del termine francese) se non fosse che il termine allure fa riferimento a un che di signorile o di elegante che nei casi citati non vedo, francamente. Assume quindi quella cosa lì, se non proprio gli stessi tratti somatici (per i miracoli ci stiamo attrezzando, eh!). Al punto che io potrei accoppiare cane e padrone, avendo davanti 10 cani e 10 servi (pardon, umani) mescolati a caso, con un margine di errore di 1; a patto che i due animali (...) convivano insieme da almeno 7 o 8 anni.
Mi capita spesso di guardare il cane e dire mamma mia!... e poi alzare lo sguardo al padrone e pensare, beh, meglio il cane, su un cane è accettabile quella roba, su un umano un po' meno.
Già sappiamo poi che i cani tendono col tempo ad assumere atteggiamenti umani per non dire infantili, dopo anni di convivenza; del resto è quello che noi ispiriamo nel quadrupede con il modo con cui lo trattiamo ed è quello che tutto sommato vogliamo. Il cane lo sa e recita la sua parte; gli conviene. Come detto, però, vale pure il contrario, non nei comportamenti ma nell'aspetto e nell'espressione: il padrone dopo 7 o 8 anni non si mette a guaire all'edicolante per chiedere il giornale; semplicemente, come detto, assume un grugno cagnesco. Deriverà forse da questo il detto "guardare in cagnesco"?

Prima parlavamo di bellezza, del cane intendo. E abbiamo distinto i due casi di cane carino e cane brutto. Parliamo adesso del padrone.
Se il padrone è bello da morire resta bello anche se il cane fa schifo al vomito. Questo sembra contraddire tutta la bella costruzione che ho tirato su fin qui, invece avrei voglia di presentarvela come la classica eccezione che conferma la mia regola. O forse me la sono costruita adesso per dare dignità di regola al mio sproloquio, non saprei: dirimerà la questione lo staff di validi specialisti che mi monitora da anni, anche sui social.
Quindi, alla fine, riassumendo la regola alla luce dell'eccezione che la conferma, abbiamo che se il cane è bello o quanto meno carino nulla accade, se il cane è bruttino o schifoso e tu sei brutto, normale o bello ma non da strapparsi i capelli, diventi un cane; sei sei un adone invece resti tale. Vi siete persi? Pure io, vedi a non avere un cane guida?

La bellezza, intendo dell'umano, valore effimero e deperibile, è un dono di Dio e comunque, sebbene non conti nulla da un punto di vista teorico, nella pratica apre duemila porte: solo il denaro ne apre di più. Un sorriso senza bellezza e senza denaro aiuta, eccome, ma arranca in terza posizione.
Il mio ragionamento di prima riguardava dunque i brutti, i belli ma non impossibili e i normali (cioè non un adone ma nemmeno W.C.), situazione che riguarda il 97% di voi esseri umani. Non il caso del bello da morire.
Ma adesso basta parlare di me...

Ma come, non parlavi di cani?

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(fonte immagine: blitzquotidiano punto it)
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There are people who end up looking like their dog in the long run. I know, it is not an original observation, so much has been written about it. Is it scientific to think of it? Maybe not.

On the other hand are the horoscopes scientific? No. Yet many of you believe it. Or you read them because you never know what can happen or not happen if you do not read them: a mixture of superstition and curiosity, in addition to the need to read something that does not plague the rare neurons already active on waking, maybe before your coffee.

I said about the dog. I often notice it. Not the dog..., but the tendency of the owner to resemble him ... I notice it especially if the dog has a not very nice snout. Am I wrong? In other words: if the dog has a nice face, it is difficult for the owner to resemble him over time: if he is ugly, he will remain so. And generally the ugly owners are those who less often pick up the droppings of their hairy tyrant: so they are not only ugly, but also as*hole. If he is beautiful, he remains beautiful. Because even if the dog is beautiful, a beautiful human being prefers to be beautiful as a human being and not as a dog: I would say that it is understood, right?

If the dog has a snout that can not be seen, or always seems to be pissed off, or just asymmetric and disgusting, in the long run you will see that the owner assumes the same "air", that is to say the same facial expression, I could say the same allure (in the sense of the French term) if it were not that the term "allure" refers to something elegant or fine and frankly I do not see this in the cases mentioned. He assumes the same "expression" and way of doing if not the same somatic traits (for miracles there we are gearing up, eh!). To the point that I could pair dog and owner, having in front 10 dogs and 10 servants (sorry, Humans) mixed randomly, with a margin of error of 1; but I could only do this if the two animals (...) have been living together for at least 7 or 8 years. I often watch the dog and say "oh my God" ... and then look up at the owner and think: well, better the dog, on a dog is acceptable stuff, on a human a little 'less.
We already know that dogs tend in time to assume human attitudes, not to say childish, after years of living together; after all it's what we inspire in the quadruped with the way we treat it and that's what we all want. The dog knows it and plays his part; it suits him. As mentioned, however, the opposite is true, not in behavior but in appearance and expression: the owner after 7 or 8 years does not start to yelp at the kiosk to ask the newspaper; simply, as said, looks like his dog.

Before we talked about beauty, about the beauty of the dog. And we have distinguished the two cases of cute dog and ugly dog. Let's talk about the owner.
If the owner is beautiful to die for, however, it remains beautiful even if the dog sucks. This seems to contradict all the beautiful construction that I have pulled up so far, but I would like to present it as the classic exception that confirms my rule. Or maybe I built it now to give dignity as a rule to my rant, I do not know: the question will be answered by the staff of good specialists who have been monitoring me for years, even on social media.
So, in the end, summing up the rule in light of the exception that confirms it, we have that if the dog is beautiful nothing happens, if the dog is ugly and you are ugly, normal or beautiful but not divine you become a dog. If you are very beautiful, however, you remain such. Are you lost? Me too, see what happens when you do not have a guide dog?

Beauty, I mean the beauty of the human being, ephemeral and perishable value, is a gift from God and anyway, although it does not count anything from a theoretical point of view, in practice it opens two thousand doors: only money opens more. A smile without beauty and without money helps, ok, but it's in third position.
My first reasoning therefore concerned the ugly, the beautiful but not impossible and the normal man (that is, not Adonis but not even WC), a situation that concerns 97% of you human beings. Not the case of the beautiful to die for.
But now just talk about me ...

But how, did not you talk about dogs?

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giovedì 6 dicembre 2018

Lo scopo della società umana - The Purpose of Human Society

(versione italiana and English version)

Fino a quando ci sarà una persona che non ha di che sfamarsi o non ha un tetto (escludendo chi non vuole perchè è sciroccato o perchè ci marcia e preferisce mangiare monnezza all'aria aperta: son bravo, dico che sono il 5% dei casi), il mondo (nel senso di pianeta abitato dall'essere umano) sarà uno schifo e il fallimento di questa umanità che si è fatta società sarà palese. Pensiamo dunque, tutti, e in ragione delle possibilità di ciascuno, al restante 95%. Non vedo altrimenti per quali altri scopi gli esseri umani debbano decidere di costituirsi in società.

Until there is even one person who has nothing to eat or who does not have a home (excluding those who do not want because he has mental problems or because he really prefers to eat garbage in the open air: I think we are talking, at most, of the 5% of cases), the world will be a disgust and the failure of this humanity that has become a society will be clear. It is therefore necessary that everyone thinks about doing something for the remaining 95%, each according to his real possibilities. I do not see otherwise for what other purposes human beings should decide to form themselves in society.

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lunedì 3 dicembre 2018

Sempre la solita storia, "La Juve ruba" etc... Ma non vi è venuta a noia?


Sì. A me sì. Non ne posso più di sentir dire che la Juve ruba. E anche degli scudetti che la Juve si appunta da sola sul petto (scudetti non di carta questi, ma inesistenti, in quanto non assegnati o revocati dall'organo di giustizia sportiva dello stesso sistema che a fine anno ti appunta quello che hai vinto e che vinci orami di seguito da anni...). E non ne posso più di chi al bar dopo due secondi di discussione con un bianconero passa al "sapete solo rubare", al che il bianconero ribatte con le solite trite ovvietà su Moratti. E dello juventino che parla solo di scudetti e tre punti, come se lo sport fosse (solo) questo.
Quindi sì, mi è venuto tutto a noia.
Ma c'e' un ma.

Se i tifosi juventini, di fronte all'evidenza delle prove di quell'immenso e vergognoso scandalo detto Calciopoli (intercettazioni oltremodo chiare, inutile discutere: chi lo fa dimostra idiozia o malafede) avessero pesantemente sconfessato la dirigenza del tempo e si fossero dissociati con forza da quell'andazzo, con forti contestazioni e richieste di dimissioni del blocco delinquenziale, adesso nessuno avrebbe nulla da dire o quasi. E se ancora oggi ricordassero con orrore quei tempi e quei figuri.
Se i miei dirigenti dovessero commettere azioni turpi a danno della società sportiva per la quale faccio il tifo, con loro me la prenderei, non coi giudici, di fronte alle intercettazioni poi!, e vi lascio immaginare quanto me la prenderei.

Invece la quasi totalià dei tifosi juventini non l'ha fatto, preferendo pensare al complotto (di fronte alle intercettazioni purtroppo si possono solo alzare le mani, per non dire poi dei fatti in campo e dei sospetti di anni) e preferendo adottare il sistema "ok, ma l'Inter?"
Ricordo che furono coinvolti pesantemente anche i dirigenti di altre squadre, Milan, Lazio, Fiorentina, Reggina etc. Ma il caso Juve era un unicum.

Ecco perchè adesso capisco la frustazione del tifoso juventino tipico, che ogni giorno è preso di mira da chi lo definisce ladro. Mi dispiace che ciò accada, anche perchè è brutto passare da il 4-4-2 forse non è il modulo più adatto a siete solo dei ladri, perchè è scorretto farlo, perché la Juve è una squadra molto forte come tecnica e come mentalità e avrebbe e ha i mezzi per vincere moltissimo in ogni caso, perchè si avvelena costantemente il clima che invece dovrebbe essere di concordia, trattandosi di sport.
Ma per i motivi sopra ricordati non lo compatisco, questo juventino tipico.

Perchè se ti schieri con chi ha barato (addirittura i bari sono nel Pantheon societario adesso) non meriti la mia compassione se ti chiamano ladro ogni giorno, anche quando non ce n'è motivo e anche se chi lo fa magari ruba pure lui. Ti sei schierato da una parte, ne prendi le conseguenze.

Mi dispiace per i bimbi e per quelli la cui passione sportiva è sincera e pura. Ma le colpe sono dei padri.
Nell'atteggiamento che hanno deciso di assumere quando è venuto a galla il marcio.
Tacere, sopire, negare.
Chiudere gli occhi.
Schierarsi non con la squadra sportiva, la passione, l'onestà e contro i bari. Ma con i bari, contro tutto il mondo.

Calciopoli per me sarà sempre una ferita aperta. Perchè io da quando seguo lo sport voglio vincere ma vincere non è mai stata la cosa più importante.
Così mi hanno insegnato, ho avuto ottimi padri, anche sportivi (Mantovani), un'ottima scuola calcistica.
Calciopoli sarà sempre una ferita. E tutte le piccole calciopoli che ci sono state prima e dopo.

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venerdì 30 novembre 2018

Prevenzione: per non essere prevenuti

Post che invita a prenotarsi per esame medico gratuito di prevenzione tumori etc. Fornisce un numero, un giorno e una fascia oraria. Prevedibile vi sia ressa.
Ma, puntualmente, non riesco a passare, nonostante chiami con assiduità fin dal primo secondo della fascia oraria. Nemmeno suona occupato il telefono, si stacca. Mi dicono: eccessivo traffico. Poi dopo 30' rispondono e non ci sono più posti.
Io credo alla buona fede.
Mi piacerebbero però sistemi di assegnazione più trasparenti, in modo da avere la certezza che tutto sia fatto a regola d'arte, come già adesso sospetto senza esserne però certo.

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Autobus e tifo

Ma è mai possibile che a Massa si sia infastiditi dall'occasionale passaggio di un autobus cittadino che raffigura la squadra della Carrarese Calcio?
Ed è mai possibile che di recente detto autobus sia anche stato preso pesantemente di mira dai vandali?
Io mi chiedo la ragione di tutta questa scarsità di neuroni e pigrizia di sinapsi.

Sia chiaro, questa stupidaggine non è un'esclusiva massese, proprio no. A parti inverse cosa succederebbe? Nondimeno è inaccettabile.
Ma allora cosa dovrebbero fare Genoa e Samp-doria, o Lazio e Roma? Scannarsi per ogni bandiera appesa ad un balcone e per ogni pubblicità su un cartellone?
Questi sono comportamenti cretini che vanno stroncati sul nascere.

Un conto è prendersi in giro. E tifare per una squadra. Un altro è ritenersi infastidito per il passaggio di un autobus o addirittura passare alle vie di fatto.

Rinsavite, boys.
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giovedì 29 novembre 2018

Cani, Umani e Marziani

Se un marziano avesse modo di buttare un occhio sulla Terra vedrebbe un essere umano che porta a spasso il cane e ne raccoglie gli escrementi, servizievole e paziente. Lo vedrebbe strattonare spesso il cane (il che è assurdo, perché se porti il cane fuori devi dargli un po' di libertà e autonomia), ma vedrebbe anche che spesso è il cane a decidere dove trascinare il padrone, per non parlare delle varie cagnare all'incontro con altri animali. Vedrebbe molti cani con vestiti o impermeabilini, nutriti con alimenti abbastanza ricercati e costosi, pieni di gadget assurdi, clienti di sale di bellezza per animali. Vedrebbe umani che non possono o non vogliono andare in vacanza o altrove perché non possono lasciare solo il cane, o che comunque impostano la loro vita in base alle presunte esigenze dell'animale, che spesso impongono senza pudore anche agli altri. Sentirebbe discorsi in cui i cani sono trattati alla stregua di bambini, anzi: a volte, incredibilmente, hanno la preferenza. Sentirebbe discorsi del tipo chi conosce gli uomini ama gli animali, come se a guidare i comportamenti di un cane e di un uomo vi fossero gli stessi fattori. Valuterebbe il denaro speso annualmente nel mondo per cani e gatti e lo paragonerebbe alla statistica di chi muore di fame nello stesso mondo (8 mila bambini sotto i 5 anni, ogni anno).
Certo, vedrebbe anche i bastardi che abbandonano il cane sull'autostrada, o lo maltrattano. Ma si maltrattano anche donne e bambini e altri uomini, quello è un tratto della nostra natura che il marziano potrebbe non faticare ad inviduare.
Alla fine potrebbe concluderne che i cani sono la razza padrona e noi gli schiavi sottomessi. Sbaglierebbe, ma non si potrebbe dargli torto.
Ps: io amo la natura. E amo gli animali. Ma li tratto da animali.


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domenica 25 novembre 2018

Folli con le pietre e folli con la penna

Che poi, decidere un match o l'assegnazione di una coppa sulla base di venti o quaranta o cento delinquenti che col calcio non hanno nulla a che fare (e molto dovrebbero avere a che fare con le gabbie) sarebbe idiota come se la Germania proibisse l'ingresso a tutti gli Italiani per sei mesi per il fatto che Salvatore di Lodi ieri sera è stato fermato poco fuori Monaco mentre filacchiava a 200 in un tratto con limite a 130.
Eppure, gente, nel calcio funziona così da decenni.
Sono pazzi.
#ingaleraidelinquenti #allostadiosoloipuliti #riverboca

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River-Boca e responsabilità oggettiva

Ho sempre ritenuto la responsabilità oggettiva un aborto giuridico; ho sempre pensato che è assurdo che centinaia di migliaia di persone debbano pagare per gli atti commessi da uno o più individui.

Per chiarirci: se una o più persone commettono atti di violenza in uno stadio o nei pressi di uno stadio non ha senso che tutto questo si traduca in una penalità a carico della squadra di cui questi teppisti si dichiarano tifosi e dei tifosi di questa stessa squadra.
Nel mio mondo, se Piero e Luca feriscono un tifoso avversario o tirano sassi contro il pullman della squadra ospite devono essere individuati, processati e, se condannati, severamente puniti; ma non ha senso che la squadra di cui si dichiarano tifosi venga penalizzata con la perdita di una partita o con la sottrazione di punti e via dicendo.

D'altra parte se nel mio condominio il tizio del quarto piano ruba del tonno alla Conad non mi aspetto certo che la Conad emetta un divieto di frequentare i locali dei suoi supermercati valido per tutti gli abitanti del condominio stesso...
Ecco questo è il principio e mi pare che il mio esempio renda bene l'idea.

Ciascuno di noi è responsabile delle proprie azioni; non ha senso che una squadra, una tifoseria, un'intera città, una regione vengano penalizzate per le azioni illegali di alcuni individui, di alcuni delinquenti... così facendo, fra l'altro, si dà anche un immenso potere a questi delinquenti che, a volte, potrebbero agire non solo per violenza innata o per stupidità estrema ma anche perché sobillati da qualcuno che ha interesse a che si producano incidenti.

Non possiamo dare a uno più delinquenti il potere di danneggiare centinaia di migliaia di persone evdi decidere il destino di un evento sportivo: è assurdo. Occorre individuare e punire con severità estrema gli autori di certi gesti.

Eppure questo istituto della responsabilità oggettiva vige da decenni; è stato solo un pochino edulcorato di recente nel momento in cui sono accaduti alcuni episodi che avrebbero portato a penalizzazioni importanti a carico di società titolate...ma il principio In ogni caso vige ancora e secondo me è aberrante. Questa è una cosa che penso da almeno 40 anni e sulla quale non ho mai cambiato idea.

Non ho mai capito perché sei il mio vicino sugli spalti tira una monetina e colpisce il guardalinee devo essere io a pagarne le conseguenze e con me gli altri tifosi e non quello stesso personaggio che spesso non viene nemmeno individuato e punito.

Certamente è molto più facile, quando si verificano episodi di questo tipo, togliere due o tre punti a una squadra piuttosto che individuare il responsabile e punirlo dando l'esempio Ma appunto perché è più facile fare questo è anche sommamente ingiusto.

Questa è una riflessione di carattere generale anche se ovviamente questa sera il mio pensiero va alla finale di ritorno della Coppa Libertadores River Plate - Boca Juniors che, in programma alle ore 21:00, è stata rinviata di due ore un quarto e dovrebbe cominciare fra pochi minuti in seguito alla sassaiola di cui è stato fatto oggetto il pullman dei giocatori del Boca all'arrivo allo stadio del River... in seguito a questa sassaiola vi sarebbero alcuni giocatori feriti o quantomeno scioccati e in preda a vomito in seguito al contatto con i gas urticanti lanciati, non si capisce bene se dalla polizia per disperdere i tifosi delinquenti o se dagli stessi delinquenti che hanno attaccato il pullman. In ogni caso mi sembra veramente inconcepibile che una finale di Coppa Libertadores o una qualunque partita possa essere decisa dalle azioni delinquenziali di alcuni farabutti; sono altre le misure che bisogna prendere.

Certo un rinvio della partita probabilmente sarebbe stato auspicabile visto che alcuni giocatori non sono in grado di giocare, quantomeno per via dei lacrimogeni; ma non parliamo di vittorie a tavolino perché mi viene da vomitare anche senza gas... e lo dico io che fra l'altro in questo caso simpatizzo per gli Xeneizes del Boca.

In ultimo due cose... da un lato pare che a un controllo ufficiale non siano emersi a carico dei calciatori del Boca danni tali da giustificare un rinvio della partita, dall'altro c'è da dire che quasi sicuramente è stata sottovalutata la situazione perché pare che il pullman del Boca non sia stato scortato in maniera adeguata.

Certamente giocare stasera reca un pregiudizio ai giocatori del Boca, quindi il rinvio della partita secondo me sarebbe stato doveroso... per il resto confermo quanto detto: episodi di questo tipo si possono sconfiggere solo punendo in maniera esemplare chi se ne rende artefice, in nessun altro modo... non è certo una vittoria a tavolino o la sottrazione di qualche punto (misure ingiuste) che possono fermare queste teste calde e questi farabutti.

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Aggiornamento 23:25
La partita è rinviata. La decisione migliore.

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giovedì 22 novembre 2018

Solito derby

Solito #derby e io ribadisco che per me è partita come le altre, se non fosse per il fatto (importante) che una sconfitta ha strascichi psicologici maggiori e si sa che i giocatori sono un po' quasi tutti mammolette: ecco cosa rende il derby più spinoso, non certo la voglia di battere i nostri cugini, aha!, anzi preferisco nettamente battere Milan o Juve che l'"altra" squadra di Genova: almeno da quarant'anni noi abbiamo una visuale più ampia dell'orizzonte cittadino (nel quale del resto primeggiamo da sempre, ma non è per questo, credetemi) , sebbene allo stato attuale la situazione del calcio italiano non permetta di ambire ai traguardi massimi a chi non fa parte del ristretto gruppo di tre o quattro team che tutti conosciamo.
Insomma, come sempre, meglio non perdere partite simili, ottimo vincerle, ma insomma: mai e poi mai da quando sono Samp (45 anni) un derby è obiettivo di stagione (ahaha) o salvastagione (ma dove?) o più importante di piazzamenti e trofei (vorrei vedere). So che per molti non è così, se sono rossoblu capisco, se son blucerchiati: spiace.

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domenica 18 novembre 2018

Valutazioni

Chi sostiene che #M5S ha tradito le sue idee sbaglia o è in malafede. il M5S non governa da solo, ha un compito impari con la #Lega sempre meno Forza di Cambiamento e sempre più Forza... Italia. Anzi, hanno cercato di fare moltissimo e hanno fatto parecchio, anche se meno di quanto promesso. E la ragione è che non sono soli.

D'altra parte il #Pd ha fatto il bambino dell'asilo e anche se avesse accettato un'alleanza (intendo ovviamente il pd renziano) avrebbe ostacolato le cose come e più della Lega (te lo immagini toccare il JobsAct?). E se d'altra parte il Movimento avesse rinunciato a governare avrebbe spianato il terreno per elezioni a ottobre e governo Papi-Lega con Salvini premier al 30. Quindi fatela finita di spalmare sui media e sui social le vostre frasette preconfezionate da piddini disorientati e da Casta delusa e affamata. La realtà è un'altra e per fortuna molti (anche se non abbastanza) sanno leggerla.

Sarebbe come dire che il Chievo delude perchè non sta al primo posto, occorre valutare possibilità e risultati prima di sparacchiare un voto. Un sesto posto per un Chievo è "stagione enorme", per una Juve sarebbe "tragedia epocale". Allo stesso modo, i risultati vanno paragonati ai mezzi impegati e alle circostanze nelle quali si è operato, sempre, in qualunque campo.

Chiudo con una prece per chi adesso penserà di commentare o penserà solamente: ma allora secondo te il Movimento è il Chievo?

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Quanto alla Lega...

La Lega sta diventando una Forza Italia 2.0. Inutile far finta di nulla. Come cambiare davvero il Paese se uno dei due alleati, ad ogni cambiamento, si accorge che se dice sì è come se si desse la zappa sui piedi? Per ora governo 6, m5s 7,5, lega 4,5.
Una roba così non può andar bene a chi ha votato per cambiare le cose. Purtroppo si farà ben poco finché gli Italiani esasperati dal vecchio regime continueranno come asinelli a votare per il vecchio regime, cioè per i partiti che hanno scassato l'Italia negli ultimi tre decenni.

"In questo continuo gioco di Penelope, dove Salvini disfa di notte la tela che Di Maio tesse di giorno, è già un miracolo se il M5S è riuscito a portare a casa il dl Dignità (annacquato dai leghisti), il ddl Anticorruzione (con agenti infiltrati, aumenti di pena e premi ai pentiti), il blocca-prescrizione (dal 1° gennaio 2020), il nuovo voto di scambio politico-mafioso, l’abolizione dei vitalizi, i fondi in manovra per reddito di cittadinanza e rimborsi ai truffati dalle banche, lo stop al bavaglio sulle intercettazioni e alla Svuotacarceri. Che, di fronte al quasi nulla della Lega (l’inutile dl Sicurezza e l’inutilissimo ddl sull’illegittima difesa), è un bottino tutt’altro che magro"
#FQ #Travaglio

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sabato 17 novembre 2018

Pinoli

Vorrei sapere se al posto dei neuroni hanno i pinoli tutti quelli che più o meno hanno scritto o detto frasi del tipo che #Raggi è stata assolta ma resta un'incompetente.
Lo ammetto: la frase mi strega ma è quel "ma" a procurarmi un orgasmo.
Come prima cosa sottolineiamo che mentre il fatto che sia stata assolta è per l'appunto un fatto, l'affermazione secondo la quale sarebbe una incompetente è un'opinione e quindi dipende dalla persona che la esprime; per esempio per quanto mi riguarda non è affatto incompetente e Roma è sicuramente in mani migliori rispetto a quelle precedenti; non che ci volesse molto del resto, sono d'accordo...
E poi chi scrive una frase del genere fa anche un po' di confusione e rivela un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del sindaco: molti parlavano di incompetenza cinque giorni appena dopo l'insediamento.
Ci si dimentica poi della circostanza che comunque è stata eletta dai cittadini per governare cinque anni.
Spesso gli autori di queste frasi incredibili sono coloro che durante le precedenti amministrazioni, che sono state per lo più vergognose e hanno ridotto Roma nelle condizioni pietose in cui si trova oggi, si guardavano bene dal denunciare le nefandezze che erano sotto gli occhi di tutti e dallo stigmatizzare lo schifo imperante.
Spesso più che di legittime sebbene stravaganti opinioni, non di rado colpevolmente spacciate per fatti oggettivi, si tratta di delegittimazioni orchestrate scientemente dalla casta defenestrata e dai suoi servi sciocchi.

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venerdì 16 novembre 2018

Sta scrivendo

A volte su WhatsApp, ma più spesso su Facebook, vedi che una persona sta scrivendo e il tempo passa e passa, tanto che ti prepari a dover leggere la Divina Commedia e prendi anche ferie per poterla leggere e capire a fondo e poter rispondere e stai già sudando freddo, ma nello stesso tempo non sei certamente contrario alla cosa anche perché essere sintetici a tutti i costi a volte porta a non esprimere correttamente la proprio idea e a rappresentare in bianco e nero una realtà che molto spesso ha tutte le tonalità del grigio.... e poi dopo 10 minuti che vedi se sta scrivendo un commento ecco che appare!... e sono cinque parole cinque, e spesso sono anche insulse.

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Tempo pieno

Le scuole elementari e medie dovrebbero essere tutte a tempo pieno, con mensa gratuita o a prezzi calmierati (2 eu a pranzo e stop, senza isee etc), le ore di lavoro a scuola dovrebbero essere organizzate meglio in modo da renderle più produttive e da contrastare la famosa curva del rendimento decrescente, gli insegnanti selezionati, controllati, valorizzati e retribuiti meglio, e non ci dovrebbero essere compiti pomeridiani, dato che dopo una mattina e una parte di pomeriggio a scuola il bimbo ha diritto di fare altro (unica eccezione: qualcosina per il sabato e domenica, ma una robetta da due ore di lavoro in tutto). I libri, manco a dirlo, dovrebbero restare a scuola, basta zaini e basta salassi a settembre per l'acquisto di nuove edizioni diverse dalle precedenti in quasi niente al solo scopo di ingrassare chi edita. Poi vi sarebbero alcune materie da sparare nello spazio e altre da potenziare.
Questo, in un paese civile, razionale, che tiene all'educazione e capisce che si tratta di un valore pilastro.
Poi c'e' l'Italia.


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martedì 13 novembre 2018

Social

Io sul twitter mi prendo del pezzo di qui e del pezzo di là o del diversamente etero quasi ogni settimana (sul twitter, dovete sapere, circolano veri gentlemen, spesso anche molto istruiti e intelligenti, tizi che appena li conosci diresti di averli già incontrati, magari a Oxford -ma per strada eh, si intende...), e questo accade solo perchè dico la mia e senza offendere (i profili sono pubblici, potete verificare), e poi c'e' gente che se tieni il punto e dici la tua contestando la sua, ebbene: si agita, si offende, si inalbera, offende, si offende, cambia colore, perde i colpi, svalvola, grida all'allerta democratica, la butta sul personale, pretende di fare le regole, si inviperisce se fai notare difformità o scarsa coerenza, minaccia denunce e poi ti spara nello spazio, convinta pure di aver subito un torto e di aver reagito in maniera doverosa, a salvaguardia del mondo civilizzato e della propria onorabilità. Il mondo è bello perché è vario.

Di certo la capacità di argomentare in maniera civile è dote non comune, si va dall'offesa personale dopo otto secondi netti (tipicamente il maschio rozzo e mononeuronico alla donna che si permette di esprimere un'idea compiuta) sino all'angoscia orgasmica di chi si sente discriminato e vilipeso in quanto persona senza capire che a non andare sono le sue idee e che è possibile contestarle, eh sì (tipicamente la donna iperaggressiva, uterocentrica, femminista integralista, appuntita contro tutti, buoni e cattivi, senza distinzione, se son maschi pure di più). Io non sono perfetto, sia chiaro. (Quasi). Ho idee precise e se mi gira tengo il punto, tendo ad essere coerente nei limiti dell'umano anche se questo non vuol dire non cambiare mai idea se cambiano i fatti, non mi stanco, sono un filo polemico, argomento a palla, sviscero e ribadisco, affino e rimpallo, posso portare involontariamente alla nevrastenia un soggetto abituato a parlare dal pulpito senza un contraddittorio che non si squagli alla prima occhiataccia, ma generalmente sono molto corretto e non offendo mai, di certo mai per primo. Ma insomma, siccome uso i social sono preparato ad affronare anche soggetti diversissimi da me. Altri non sono invece preparati, ma oggi basta avere un 4G 10eu/mese per argomentare.

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domenica 28 ottobre 2018

Elemosina

Discorso captato in giro... inutile anzi dannoso e stupido fare l'elemosina ai nigeriani (?), per esempio a quelli che ti chiedono qualche spicciolo al super per acquistare riso o pasta, o per strada... perché hanno le carte prepagate dalla Prefettura e usano quei soldi per acquistare alcol... e perché vengono qui non per lavorare ma per chiedere asilo politico, e qui non ce n'e' nemmeno per noi, fra un po'...

Ora, io non metto in dubbio le parole di chi vede usare queste carte o nota acquisti non proprio logici. E anch'io a volte sono infastidito, perché non tutti quelli che chiedono aiuto lo fanno con modi garbati, è vero. E perchè spesso siamo subissati dalle richieste di chi vuole aiuto o ti vuol vendere qualcosa etc.
Tuttavia mi chiedo alcune cose.

1) Gli africani che vengono in Europa, tolta l'inevitabile e piccola percentuale di delinquenti (ehi, ne abbiamo anche noi, sapete?), sono individui che rischiano (davvero) la vita perché desiderano migliorare la loro esistenza e quella dei loro cari o addirittura per fuggire da guerre e persecuzioni. In ogni caso cercano una vita migliore, fosse anche solo la miseria quella da cui fuggono. Penso sia un loro diritto. Fra l'altro noi europei abbiamo depredato le loro terre, forse vengono a riprendersi qualcosa, che dite?

2) Tolti alcuni casi molto rari, non penso che a nessuno piaccia vivere lontano dai propri cari, in un paese straniero che ti guarda con sospetto e diffidenza, per non dire di peggio, campare di stenti, non avere una casa e un lavoro decenti, chiedere l'elemosina, dormire all'apert,o etc.

3) Forse aiutare con due spiccioli non è la cosa migliore, è vero, anche perchè non sai come vengono usati i soldi e non sei sicuro che non finiscano alla criminalità organizzata che sfrutta gli esseri umani... ma, detto che dovrebbero essere i governi europei a fare qualcosa (la UE esiste o è solo un'impalcatura di cartapesta basata sul mercato e su astratte formulette finanziarie?), nel frattempo non vedo cosa impedisca, a chi fra di noi se la sente o può, di dare una mano a un nostro simile che dice di aver bisogno.

4) L'asilo politico si concede solo a chi ne ha diritto, che io sappia.

5) E' ovvio che tutti debbono rispettare le leggi, sia gli immigrati che i nativi. Meglio precisarlo, per quelli che capiscono sempre un po' dopo le cose.

6) E' ovvio che chi arriva da un altro Paese deve sforzarsi di integrarsi e di accettare usi e costumi del Paese in cui arriva, oltre che rispettarne le leggi; è altrettanto ovvio che chiunque di noi deve essere ospitale e altruista, o meglio dovrebbe. Non perchè lo dice una religione, ma perchè lo dice l'etica.

7) Francamente, quando vedo una persona di colore sconosciuta venirmi incontro la sera, sono preoccupato esattamente come lo sono quando la persona è di pelle bianca, anzi forse un filo di meno, ma certo non di più: quanto a delinquenza, non dobbiamo imparare niente da nessuno.

8) Il mondo è un posto difficile e gli uomini sono in buona parte egoisti e cattivi. La vita è una corsa a ostacoli. Ognuno di noi faccia quel che si sente di fare. Ma chi nulla può o vuole fare, si astenga dal denigrare o dal dare contro, sarebbe già una gran cosa.

9) Nel mondo l’1% più ricco della popolazione detiene più ricchezza del restante 99%. Pensate davvero che questa situazione possa andare avanti a lungo? Pensate davvero che non ci debba riguardare se nel nostro Paese o in altri si permette che esseri umani vengano fatti lavorare 10-12 ore al giorno per 2 o 3 euro? I 2/3 della ricchezza dei più ricchi miliardari del mondo non è frutto del loro lavoro ma è ereditato o è frutto di rendita monopolistica ovvero il risultato di rapporti clientelari.

10) Forse le cose non cambieranno mai, perchè la Terra è un pianeta meraviglioso ma lo era di più quando l'essere umano non la popolava ancora. Tuttavia se ciascuno di noi nel suo piccolo farà (o eviterà di fare) qualcosa, forse potremo andare avanti con qualche speranza in più. Di certo con maggiore serenità. E chi ha capito tutto sa che il denaro è importantissimo, ma il tempo e la serenità contano comunque di più.

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dati del punto 5: La Stampa
fonte immagine: Wikipedia

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sabato 27 ottobre 2018

Vomito livoroso da social


Se io scrivessi che un certo personaggio pubblico che fa anche politica, ma da attivista, cioè senza aver mai avuto incarichi pubblici o essere stato eletto (es: Pippo), è un essere viscido, disgustoso, un uomo patetico, un uomo schifoso, uno che “si crede Dio” ed è stoc@zzo, un profittatore, cafone, imbecille, ignorante o un “condannato per omicidio”, cosa pensereste di me?

Se siete persone corrette, ragionevoli, logiche ed esenti da pregiudizi, al di là del fatto se io politicamente mi colloco come Pippo o all’opposto, pensereste che io ho espresso commenti artatamente imprecisi (si tratta di omicidio colposo: sarà diverso fare un incidente stradale in cui si rischia di morire e, che so, uccidere volontariamente un uomo, magari per diletto?), infondati (non conosco personalmente Pippo e Pippo mai ha svolto incarichi pubblici e quindi non può essere giudicato per il suo operato da amministratore), falsi (Pippo non si è arricchito, anzi negli ultimi anni l’opposto), campati in aria e diffamatori e comunque afferenti la persona (che chi scrive tali giudizi non ha mai conosciuto) e non, poniamo, le sue politiche. Insomma, offese in libertà, vaneggiamenti, diffamazioni belle e buone. Di concreto, nulla. Di dimostrato o motivato, lo stesso.

Se invece io scrivessi che un certo personaggio pubblico o politico ha mentito più volte (e fosse vero e dimostrato da interviste e video), ha evaso enormi somme (e fosse comprovato da sentenze definitive), è un omicida (e ci fosse una sentenza definitiva che lo ritiene colpevole di aver ucciso con dolo una o più persone), ha sviluppato politiche deleterie per il Paese e comunque in aperto contrasto col programma presentato agli elettori per farsi votare (e fosse vero), non ha mantenuto diversi impegni (e fosse vero), ha corrotto giudici, senatori etc (e fosse provato da atti), voi cosa direste?
Che sono severo, ma giusto e di certo non diffamo.
Se però della stessa persona (mai incontrata) dicessi che è un uomo viscido, disgustoso, schifoso, stoc@azzo, ignorante, profittatore e condannato per, poniamo, strage (e fosse falso), voi che direste? Che sono accecato da motivi personali e da rancori politici e che esprimo non giudizi fondati ma offese e diffamazioni a casaccio.

Eppure molte persone, in apparenza ragionevoli, cadono poi su queste clamorose bucce di banana. E del tal politico non dicono che ha mentito (per esempio), ma che è viscido e omicida… oppure, non dicono che ha svolto politiche sbagliate o si è fatto leggi pro domo sua (fra l'altro cosa gravissima), ma che è imbecille e cafone, o peggio. Mi spiace per loro. Non perché dovranno risponderne, figurati… Ci sono assassini in libertà e corruttori a spasso, non ci mettiamo certo a punire uno che dice che il tale personaggio è viscido e imbecille o si è arricchito a spese nostre anche se nemmeno lo conosce o non ha documenti comprovanti tali eresie. Mi dispiace solo perché questo tizio, quello che commenta, cade di livello, squalifica i suoi discorsi e i suoi ragionamenti, fa brutta figura.

A me poi facilita pure il lavoro, sicché ben venga. Me lo facilita perché al di là di casi come oggi in cui butto giù un testo, in genere, a meno che non voglia divertirmi un po' con qualche botta e risposta, risparmio tempo: c’e’ poco da rispondere a simili commenti infondati e livorosi. Non si ragiona sul nulla, sull’offesa da baretto, sull’ingiuria da stadio detta così per dire.

E poi se io penso che il politico X sia un uomo (neppure un politico, da notare, ma un uomo) viscido o cafone o omicida, queste eresie gliele scrivo, non lo scrivo sui muri della piazza e firmandomi per giunta... altrimenti lascio perdere queste scemate, queste invenzioni da circo e da baretto, questo vomito da social che scorre via su tutto senza motivo e scrivo, che so, che ha fatto una legge ad personam, o sbagliata, o che ha mentito, e spiego perchè o quando, a meno che il fatto non sia già universalmente noto.

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giovedì 25 ottobre 2018

Analogici e digitali

(tempo di lettura 2')
(attenzione: questo testo contiene qualche inevitabile generalizzazione)

Il punto è che noi stiamo sui social (e usiamo internet in generale) con cognizione, a 10-15 anni usavamo i primi pc, appena arrivato in Italia siamo andati su internet, sappiamo cosa sono privacy, netiquette etc, ma siamo cresciuti quando il pc nemmeno si sapeva cosa fosse, scrivendo a mano, pensando nel modo più completo e fruttuoso, quindi abbiamo entrambi gli universi dentro di noi, analogico e digitale. Siamo più ricchi, consapevoli, completi, anche se a prima vista possiamo a volte apparire meno nerd o smanettoni.

Molti di quelli che oggi impazzano sul web, di età variabile dai 12-15 ai 30-35 anni, infrangendo regole, commettendo errori pacchiani, incartandosi da soli e spesso mettendo o mettendosi nei guai, offendendo a destra e manca, vomitando rancore odio e bullismo e, spesso, zero pensieri e zero idee che non siano triti pregiudizi o gloriosi stereotipi, sono quelli che sono nati digitali, che spesso son pure mezzi analfabeti e che usano strumenti che non conoscono, tanto che la loro specifica principale è solo quella di avere un 4G da 10 euro al mese... spesso se li metti davanti a un pc naufragano (magari non sui videogame, alcuni), anche se col cellulare digitano tutto il giorno; se poi chiedi loro di capire un testo, o di riassumerlo, è notte fonda.
Insomma, fanno e fanno male, sapendolo fare tecnicamente (più o meno) molte cose, ma senza sapere cosa davvero stanno facendo.

Non parliamo poi degli analogici più anziani che, mai visto un pc o quasi, problemi anche con la calcolatrice presa al discount per 3 euro, ora usano lo smartphone con supposta perizia mista a furore: danni a pioggia. Non hanno la più pallida idea di quel che stanno facendo ma lo fanno, e anche se spesso sono meno rancorosi e violenti dei giovani, sono altrettanto pericolosi e ottusi.

Alla fine la nostra generazione è quella più fortunata ed equilibrata, tolti i sempre presenti casi umani, fra i quali dopo questo testo alcuni avranno il piacere di inserirmi per vendetta, lo so; è una generazione di analogici che si sono digitalizzati mantenendo anche il modo di pensare e di scrivere e di ragionare ante digitalizzazione, sono persone che si muovono in un territorio che conoscono, quindi sanno grosso modo quel che fa e, se sbagliano (non spesso, comunque, e non incautamente), sanno di sbagliare.

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mercoledì 24 ottobre 2018

Opinioni

Io dico la mia, anche se potrebbe non piacere o andar contro, in un certo frangente, il "senso comune dominante". Altrimenti cosa ci sto a fare su un social? Solo per "buongiorno kaffè" o per la citazione di Voltaire o di Moccia? O per le foto di canetti e gattini? O i doppi sensi sessuali?
Io dico quel che penso, in maniera mi pare educata, e spesso motivo quel che dico (pure troppo, dicono che son prolisso). Poi, puoi pure pensare che io sia un idiota totale, è legittimo. Dirmelo sarebbe già essere naif (io dico maleducato). Ma insomma: basta non leggermi, no? Tanto avete la verità in tasca, giudicate bene, vi indignate a proposito, votate chi merita, pensate cose giuste, quindi: complimenti sinceri!

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martedì 23 ottobre 2018

All migrants are welcome - Tutti i migranti sono i benvenuti.

(ita - eng)

Tutti i migranti sono i benvenuti.
Chiunque voglia semplicemente provare a migliorare la propria vita o lasciarsi alle spalle miseria, persecuzioni, guerre.
Chiunque rispetti gli uomini e le culture che incontra, e da queste e da quelli riceva il rispetto che ogni essere umano, senza distinzioni, merita ad ogni latitudine.
L'Europa deve accogliere i migranti nel miglior modo possibile. Le risorse ci sono, senza nessun dubbio. E i numeri non configurano di certo un'emergenza. Manca la volontà umana e politica. Trionfano la miopia, l'egoismo, la paura del diverso, la paura di dover rinunciare a qualcosa, il puro calcolo elettoralistico. Si preferisce parlare alla pancia della gente, alimentare le paure, invece che parlare al cuore e al cervello e favorire l'incontro e l'integrazione, la convivenza e la mescolanza. Dall'incontro di culture diverse non nascono pericoli, ma opportunità.
L'Europa deve fare il suo dovere. L'Europa e quindi anche l'Italia, in quanto paese europeo e, fra l'altro, terra di mescolanza per eccellenza, da sempre.

All migrants are welcome.
Anyone who simply wants to try to improve their lives or leave misery, persecution, war behind them. Anyone who respects the men and cultures he meets, and from these and those receive the respect that every human being, without distinction, deserves at every latitude.
Europe must welcome migrants in the best possible way. The resources are there, without any doubt.
Current migrations are certainly not an emergency. There is no human and political will. Myopia, selfishness, the fear of difference triumph, the fear of losing something, the pure electoral calculation. People prefer to talk to people's stomachs, feed fears, rather than talk to the heart and the brain and encourage meeting and integration, cohabitation and mixture. From the meeting of different cultures no dangers arise, but opportunities.
Europe must do its duty. Europe and therefore also Italy, as a European country and, among other things, a land of mixture par excellence, always.

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Chi è peggio?

Quante volte ho dato del matto a qualcuno, e magari seriamente e non per scherzo? Eppure mai ho avuto noie dall'associazione malati psichiatrici, tanto per fare un esempio. O quante volte ho dato dell'ignorante, o peggio? Poche, in generale, perché sono un tipo educato, ma a volte è successo, e non tutti sono educati, comunque. O pensate alle battute sui calvi, sugli obesi, sui divorziati... e c'e' gente che si ammazza, a volte, per simili problematiche (non per le battute di un comico eh, ma per le problematiche vissute male o per i bulli della scuola o del lavoro, che non scherzano, ma sono seri, loro...), quindi non sono pillolette. Non dico nemmeno dei discorsi sulle persone di colore, l'Italia ci campa su queste storiacce.
O puoi fare battute su tutto o su niente, se cominci a porre paletti (questo sì, questo no) fai censura. Quindi come con Luttazzi, con Natangelo, etc, anche con Grillo, pur trovando la battuta un po' così (ma i filosofi della sinistra a cui si riferiva si sono offesi, poi?), io difendo il principio, sebbene quella di Grillo fosse comicità mentre quella di Luttazzi e Natangelo sia satira (sono due cose diverse).

La battuta sarà sgradevole, sgangherata, poco riuscita, fortina, si può dire quel che si vuole. Volete dire idiota? Fate pure, ma se scatenate l'inferno o cominciate a offendere siete nel torto. Come è legittima la battuta, per me, è legittimo che non piaccia, ma le reazioni (per esempio chi mi ha offeso personalmente su twitter solo perchè ho espresso pacatamente una mia legittima opinione su un fatto) sono inqualificabili, queste sì ingiustificabili, idiote. Il classico vomito che fluisce ciclicamente via social, innescato da eventi a volte minimali, fino a gonfiarsi di niente. Se qualcuno si ritiene ingiuriato dalla battuta di un comico, lo denunci. Se lo trova sgradevole, lo abbandoni. Ma che paese è quello che ridacchia alle serie affermazioni omofobe di pessimi premier, e comunque le lascia passare ("scherzava...") e si indigna per le battute magari infelici di un comico e predicatore? Per non parlare dei titoli razzisti di giornali prioritari, questi sì seri. Boh.
E lo dico io che conosco la problematica da vicino e sono, modestia a parte, tollerante ed equilibrato.

Se anzichè riflettere preferite pensare che io sia un'idiota, fate pure, è legittimo. Vi dimostrate però, così facendo, già peggiori del #Grillo che immaginate (solo) voi.

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lunedì 22 ottobre 2018

Novità editoriali: il nuovo breve saggio di Filomena Maria Assai

Filomena Maria Assai, calabrese di nascita e valdostana per passione ("adoro lo speck"), ci stupisce ancora una volta e ci costringe a parlare in questa rubrica letteraria della sua ultima opera, un volumetto di appena 88 pagine che condensa tanta saggezza e talento e che vi consigliamo caldamente, anche come regalo in vista delle prossime festività natalizie.
Anche questa volta la Assai affronta un argomento non comune e riesce a svilupparlo con le sue consuete originalità e profondità. Non fatevi sfuggire il prezioso pamphlet intitolato "L'inutilità delle previsioni del tempo per i carcerati", che uscirà a novembre: le prenotazioni hanno già fatto registrare un trend interessante.
La Assai, come è noto, ha compiuto importanti studi letterari. Prima il classico, poi una laurea in Filosofia e poi altre due lauree prese col 3X2 e, infine, un corso da riparatore tv frequentato via posta: "è stato soprattutto quest'ultimo a completare la mia formazione e a darmi la spinta a scrivere qualcosa per gli altri" avrebbe commentato la scrittrice tre anni fa, in occasione di un addio al celibato piuttosto vivace poi degenerato in "Riunione di Direzione di partito di centro-sinistra".
Ricordiamo che Filomena Assai ha pubblicato negli ultimi anni, sempre per i nostri tipi editoriali, due volumi ormai entrati, e a ragione, nel novero dei classici:
"Come liberarsi della schiavitù del calendario" e Rivalutazione delle ciambelle senza buco", che, lo ricordiamo per i più distratti, ha vinto il prestigioso premio Macosa nel 2010.

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domenica 21 ottobre 2018

Correttezza

Io nei confronti delle altre persone cerco sempre di adottare un comportamento improntato alla maggiore correttezza possibile, e per correttezza si intende anche coerenza, uniformità, trasparenza, rispetto delle distanze e considerazione, a volte anche eccessiva, delle esigenze altrui e, solo dopo, proprie.

Tuttavia, siccome siamo nel campo delle cose umane, siamo anche nel campo del fallibile e quindi si può parlare di successo già quando si sfiora o si vede da lontano la perfezione, non certo quando la si centra.

Ecco perché, nonostante il mio comportamento improntato a correttezza, a volte è proprio inevitabile arrivare a un punto di rottura o comunque di appannamento, per colpa ovviamente della difficoltà di mantenere questo standard in presenza di comportamenti altrui non proprio all'altezza.

Come sempre l'importante è non avere nulla da rimproverarsi, o perlomeno ben poco. Poi, il futuro è nel grembo degli dei e l'interazione con gli altri riserva sempre sorprese, per definizione.

Resto comunque convinto dell'idea che esprimere se stessi, sempre e comunque senza paura delle conseguenze, ma nel rispetto ovviamente delle principali convenzioni e formalismi, è una tattica molto più appagante e comunque più giusta di quelle che invece si basano sul nascondere come siamo veramente per cercare, io dico vanamente, di adattarsi alle presunte idee o aspettative degli altri.

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